IL CASO

5G, dal governo Uk “spiragli” per Huawei

Il ministro britannico della Difesa Ben Wallace lascia intendere che il vendor cinese potrebbe continuare ad operare sul mercato. A patto che Pechino rispetti il “fair play” commerciale

Pubblicato il 12 Set 2019

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Sul caso Huawei e le forniture 5G la Gran Bretagna è prossima a una decisione: il segretario alla Difesa del Regno Unito, Ben Wallace, ha fatto sapere che presto Londra indicherà se il vendor cinese potrà vendere tutti i suoi software e apparati di telecomunicazione agli operatori britannici impegnati nella realizzazione delle nuove reti mobili. “Il governo deciderà molto presto”, ha assicurato Wallace alla stampa britannica che gli ha chiesto della posizione dell’esecutivo su Huawei e il 5G.

Nonostante il pressing del presidente degli Stati Uniti Donald Trump a seguire l’esempio di Washington, che ha già messo al bando il fornitore cinese sostenendo che rappresenta una minaccia per la cybersicurezza nazionale, il National security council britannico ha deciso per ora che Huawei può fornire tecnologie “non-core” (come le antenne) per la rete mobile 5G, mentre resta fuori dalle forniture di tecnologie “core”, come il software e alcune delle attrezzature per le connessioni a Internet, finché non sarà presa una decisione definitiva.

Il segretario Wallace ha sottolineato che la Gran Bretagna “non permetterà che nulla possa compromettere le sue infrastrutture sensibili”, ma ha aggiunto che “il nostro parere tecnico è che esistono modi per mitigare qualunque rischio di sicurezza“. Purché la Cina, e tutti i paesi che desiderano avere accesso ai mercati occidentali, rispettino le regole di questi mercati e adottino un comportamento leale e rispettoso della concorrenza e della proprietà intellettuale.

Il ministro della Difesa britannico ha infatti sottolineato che la questione che vede al centro Huawei non è solo tecnica, “ma di comportamento. Non molto tempo fa il Regno Unito e altre nazioni hanno puntato apertamente il dito contro la Cina per alcune delle sue attività cibernetiche. Se vogliamo consentire agli altri paesi di accedere ai nostri mercati, allora penso che ci dovremmo aspettare un codice di condotta che sia leale. Un fair play“, ha concluso Wallace.

Il segretario britannico ha confermato la posizione già espressa a giugno nell’ambito della Chatham House Cyber 2019 conference, quando aveva invocato il fair play e il rispetto delle regole internazionali come soluzione al problema di fornire accesso a infrastrutture nazionali strategiche a imprese di nazioni non democratiche.

Nella sua visita ufficiale a Londra dello scorso gennaio, Trump ha cercato di convincere il governo britannico a mettere al bando Huawei per motivi di cybersicurezza evidenziando addirittura come un coinvolgimento cinese nel 5G potrebbe rappresentare un problema per la cooperazione tra l’intelligence americana e britannica.

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