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Apple proroga lo smart working. Tim Cook: “Avanti fino a giugno 2021”

Annuncio del Ceo in una riunione virtuale con i dipendenti: “Il lavoro agile ci ha insegnato come svolgere il nostro lavoro fuori dall’ufficio senza sacrificare la produttività o i risultati”. Le performance gli danno ragione: la Mela prima al mondo nel mercato degli smartwatch

Pubblicato il 11 Dic 2020

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Apple: avanti tutta con lo smart working. Il Ceo Tim Cook ha confermato che l’azienda continuerà ad adottare la formula del lavoro agile almeno fino al giugno 2021. L’annuncio allinea la società a quanto già pianificato da altri giganti del mondo hi-tech, da Microsoft a Facebook passando per Google e Amazon.

Secondo Bloomberg, Cook ha condiviso nuovi dettagli sul piano della società di tornare in ufficio durante una riunione virtuale con i dipendenti, affermando che sebbene non si possa mai sostituire la collaborazione faccia a faccia, c’è ancora modo di migliorare e imparare anche lavorando da remoto. “Non c’è nulla che possa sostituire la collaborazione faccia a faccia – ha detto Cook – ma abbiamo anche imparato molto su come possiamo svolgere il nostro lavoro fuori dall’ufficio senza sacrificare la produttività o i risultati. Tutti questi insegnamenti sono importanti e quando avremo superato questa pandemia, manterremo tutto il buono di Apple a cui aggiungeremo il meglio che abbiamo tratto dai cambiamenti avvenuti quest’anno”.

Tim Cook ha quindi aggiunto che molti dipendenti potranno rientrare in Apple Park e negli altri uffici dell’azienda solo a partire da giugno 2021. Attualmente, nel campus ci sono circa la metà dei dipendenti solitamente previsti, visto che tutti gli altri lavorano da casa. Cook ha anche detto ai dipendenti che, dopo le “sfide degli ultimi mesi”, tutti riceveranno una vacanza retribuita aggiuntiva prevista per il 4 gennaio.

Boom smartwatch: ad Apple metà dei ricavi globali

L’azienda, intanto, continua a far registrare buoni risultati in termini di performance. A spiccare, in particolare, è in questo momento il mercato degli smartwatch, che vede proprio la Mela fare la parte del leone a livello globale, sia in termini di volumi e sia, soprattutto, in termini di ricavi. A dirlo sono gli analisti di Counterpoint, secondo cui nel terzo trimestre le consegne mondiali di orologi smart sono aumentate del 6% su base annua.

L’Apple Watch ha rappresentato oltre un quarto (28%) delle spedizioni totali, una cifra in crescita di due punti percentuali rispetto a un anno fa. A livello economico, da luglio a settembre gli Apple Watch hanno generato 2,3 miliardi di ricavi, il 18% in più rispetto al terzo trimestre 2019 e pari a circa la metà del volume d’affari dell’intero settore. Al secondo posto si conferma Huawei, che cresce e realizza il 15% delle consegne totali. Nel pari periodo del 2019, l’azienda di Shenzhen deteneva il 10%. A giovare a Huawei, oltre al lancio di nuovi modelli tra cui quelli per bambini, ha contribuito anche la forte domanda di smartwatch in Cina, che è diventata il primo mercato al mondo dopo sette trimestri di primato nordamericano. La Cina ha infatti incanalato il 30,3% delle consegne, a fronte del 29,9% di Usa e Canada.

Tornando alla classifica, Samsung è terza e porta la sua market share dall’8 al 10%, grazie alla buona accoglienza del Galaxy Watch 3. Seguono la cinese Bbk con il brand Imoo al 7%, Fitbit al 6%, Amazfit al 5%, Garmin al 4% e Fossil al 2%.

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