STRATEGIE

Dell rimescola le carte su Vmware: al vaglio spin-off o acquisizione al 100%

I rumor dei media Usa fanno schizzare il titolo in Borsa: il colosso IT potrebbe comprarsi le azioni che ancora non possiede della profittevole società del software. Oppure vendere la sua partecipazione e intascare fino a 50 miliardi di dollari

Pubblicato il 24 Giu 2020

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Dell Technologies potrebbe comprarsi la quota di minoranza di Vmware che ancora non possiede, oppure vendere l’intera sua partecipazione nella società del software enterprise. Le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal sulla base di fonti confidenziali hanno riacceso le speculazioni sulle strategie del colosso dell’It guidato da Michael Dell e fatto schizzare in Borsa il titolo sia di Dell Technologies (fino a +21% nell’extended trading) sia di Vmware (+11%). Le due aziende non hanno per ora confermato la notizia del WSJ.

Dell controlla circa l’81% delle azioni comuni di Vmware e circa il 97% del totale potere di voto sulle stesse azioni di Vmware. Il dato, aggiornato al 1 maggio, è stato riportato nell’ultima trimestrale di Vmware.

La vendita dei titoli Vmware in suo possesso potrebbe fruttare 50 miliardi di dollari per Dell, riporta ancora il WSJ. Il colosso tecnologico ha attraversato diversi cambi di strategia dopo il picco del successo, negli Anni ’90, come produttore di personal computer. Una transazione come questa potrebbe ora aiutare Dell a ridurre l’enorme debito accumulato (50,3 miliardi di dollari  a gennaio 2020, pur se ridotto rispetto ai 53,5 miliardi dell’anno prima) come parte della sua riorganizzazione e anche del ritorno sui listini nel 2018, dopo essere tornata “privata” nel 2013.

Vmware traina i conti di Dell

Le azioni di Dell sono scese di circa il 5% dall’inizio dell’anno, mentre quelle di Vmware hanno perso meno del 2% del valore. I conti di Vmware sono solidi e la presenza sul mercato del cloud, in alleanza con Amazon (una partnership formata nel 2016), garantisce la crescita.

Nel primo trimestre 2020 i ricavi di Vmware sono pari a 2,73 miliardi di dollari, in crescita del 12% anno su anno. L’unione del fatturato per subscription e SaaS e per le licenze è stato di 1,23 miliardi, in aumento del 17%, mentre quello per subscription e SaaS balza del 39% e vale 572 milioni di dollari. Le revenues di Vmware rappresentano il 13% circa dei ricavi totali di Dell.

La crescita di Dell è invece più debole. Il fatturato del gruppo It è lievemente cresciuto nel primo trimestre fiscale dell’anno 2021 a quota 21,9 miliardi di dollari. I risultati hanno superato le previsioni degli analisti, che si aspettavano ricavi per 20,83 miliardi di dollari. A guidare la progressione sono stati ricavi del comparto Client Solutions group, trainati dalle vendite dei notebook; tuttavia pesa il calo registrato dall’ “Infrastructure Solutions Group” con un -8% anno su anno e dello storage (-5%).

Le strategie di Michael  Dell

A luglio del 2018 Dell ha effettuato il buy-out degli azionisti di Vmware con cui si è ripresa il controllo dell’azienda della virtualizzazione e preparato il terreno per il ritorno in Borsa dopo il delisting del 2013.

Nel dettaglio, i Cda di Dell e Vmware hanno approvato il buy-out dei detentori di titoli Class V di Vmware (sigla DVMT), un’operazione cash and equity da oltre 21 miliardi di dollari, di cui 9 miliardi in contanti. Con la nuova struttura, i nuovi investitori di Dell hanno pochi poteri di voto, mentre Michael Dell possiede circa metà dell’azienda e, insieme al partner del private equity Silver Lake Management, pesa sulla quasi totalità di voti nel Cda.

La struttura così meticolosamente congegnata da Michael Dell ha permesso al top manager di acquisire poteri “forti” sul gruppo che porta il suo nome e di quotare di nuovo Dell limitando l’azione degli investitori esterni, in particolare l’attivista Carl Icahn. Proprio Icahn nel 2013 aveva innescato un proxy fight spingendo per il leveraged buy-out che ha tolto Dell dai listini. L’attivista aveva anche tentato, senza successo, di estromettere Michael Dell.

Tornando sui listini Michael Dell ha una quota (diluita) tra il 47% e il 54% della sua azienda e sufficienti diritti di voto da non curarsi di Icahn. L’opzione del buy-out è stata adottata da Dell Technologies dopo aver considerato, ma poi accantonato,  un’altra possibilità per il ritorno in Borsa: il reverse merger con Vmware (ovvero sarebbe stata Vmware a comprare Dell e non viceversa), che avrebbe permesso anche di ridurre il colossale debito.

L’anno scorso il ceo di Vmware Pat Gelsinger ha dichiarato alla testata Cnbc che “Dell sostiene fortemente una Vmware indipendente”.  Lo spin-off potrebbe essere la nuova mossa più probabile per Michael Dell.

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