LA TRIMESTRALE

Sorpresa Amazon, profitti in calo del 28%. Riviste le stime per fine 2019

I ricavi sono saliti del 24% a 70 miliardi di dollari, ma il colosso dell’e-commerce ha registrato un utile netto di 2,1 miliardi, in discesa dai 2,9 di un anno fa. Le azioni perdono il 7%

Pubblicato il 25 Ott 2019

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Un trimestre in chiaro-scuro, che costringe la società a rivedere l’outlook per fine anno. Amazon fa il pieno di ricavi, ma i profitti scendono rispetto a un anno fa. I 70 miliardi di fatturato, il 24% in più rispetto al 30 settembre 2018, non bastano infatti a “compensare” il risultato dell’utile netto, che passa da 2,9 a 2,1 miliardi, pari a un ribasso di quasi il 28%. Un risultato che ha fatto perdere al titolo il 7% nelle contrattazioni dopo la chiusura di Wall Street. E le attese per il quarto trimestre non sono incoraggianti, tant’è che la società prevede risultati al di sotto di quelli stimati dagli analisti: la forchetta è posizionata fra gli 80 e gli 86,5 miliardi di dollari contro gli 87,37 miliardi del mercato.

Il caso Capital One sul tavolo dell’Antitrust

E per il colosso dell’e-commerce si mette male anche sul fronte Antitrust: i Democratici Usa hanno appena chiesto alla Ftc, la Federal Trade Commission di avviare un’indagine in merito al cyberattacco a Capital One. Indagine che mira a verificare se la società abbia ignorato gli avvisi di sicurezza su una vulnerabilità che ha poi provocato l’attacco informatico a danno dei clienti di Capital One.

In una lettera, il senatore Ron Wyden dell’Oregon e la candidata alla presidenza Elizabeth Warren, hanno evidenziato che Amazon non è riuscita a proteggere i suoi clienti da un noto problema di sicurezza nel suo sistema di cloud computing, in cui Capital One archiviava le sue informazioni. Il problema era stato segnalato un anno prima e la Ftc è chiamata dunque a indagare sulle mancate misure per prevenire l’attacco che potrebbero configurarsi come una “pratica commerciale scorretta” in violazione dunque delle normative federali.

A luglio, Capital One è stata oggetto di un’intrusione che ha comportato l’accesso a oltre 100 milioni di account e applicazioni e numeri di carte di credito dei clienti nonché a informazioni sensibili, tra cui numeri di previdenza sociale e di conti correnti.

L’inchiesta Ue sull’uso dei dati

E le indagini a carico di Amazon non finiscono qui. Il dossier dell’Unione europea su Amazon e l’uso dei dati dei merchant è ufficialmente diventato un’inchiesta: l’Antitrust europeo ha aperto a luglio un’indagine formale “per valutare se l’utilizzo da parte di Amazon di dati sensibili raccolti dai venditori indipendenti presenti sulla sua piattaforma violi le norme Ue sulla concorrenza”, si legge in una nota di Bruxelles.

E nei giorni scorsi l’Antitrust britannico ha ufficialmente aperto una indagine sull’accordo tra Amazon e Deliveroo, il gigante della consegna di pranzi e cene a casa. Si tratta di una indagine istruttoria che vedrà il primo passaggio formale il prossimo 11 dicembre, data ultima entro la quale l’Autorità per la competizione e i mercati britannici deve decidere se proseguire con le indagini oppure no.

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