Il 14 luglio 2025 la Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica per rivedere il New Legislative Framework (NLF), il sistema che disciplina la conformità dei prodotti nell’Unione Europea. L’obiettivo è semplificare il quadro normativo, ridurre la burocrazia e rendere più efficiente il rapporto tra innovazione tecnologica e regolazione. ETSI, l’European Telecommunications Standards Institute, ha risposto con il Position Paper n.4, sottolineando l’importanza cruciale degli standard armonizzati per garantire che il mercato unico europeo resti competitivo, sicuro e capace di accompagnare le transizioni digitale e sostenibile.
Il documento parte da un dato di fondo: la capacità di un sistema normativo di adattarsi rapidamente all’evoluzione tecnologica è essenziale per settori in costante trasformazione come quello delle telecomunicazioni. Reti 5G e 6G, Internet of Things, cybersecurity, intelligenza artificiale e quantum computing sono ambiti in cui la velocità con cui gli standard vengono sviluppati e riconosciuti può fare la differenza tra leadership e marginalità nel mercato globale.
Indice degli argomenti
Il ruolo degli standard armonizzati
ETSI ribadisce che gli standard armonizzati sono la colonna portante del NLF. Grazie ad essi, l’Unione Europea può stabilire requisiti tecnici comuni, lasciando alle imprese la libertà di innovare in un quadro regolatorio chiaro e prevedibile. Per le telecomunicazioni, questo significa poter sviluppare infrastrutture di rete e servizi digitali interoperabili, sicuri e riconosciuti a livello internazionale.
Il position paper richiama però alcune criticità: i tempi troppo lunghi per la pubblicazione degli standard nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, la lentezza dei processi di valutazione e il rischio che la burocrazia freni l’adozione di tecnologie emergenti. ETSI chiede procedure più snelle e trasparenti, affinché l’innovazione non resti intrappolata in meccanismi che non tengono il passo con il ritmo del digitale.
Telecomunicazioni e mercato unico
Il legame tra revisione del NLF ed evoluzione delle telecomunicazioni è diretto. Le reti di nuova generazione, come 5G e 6G, richiedono standard tecnici condivisi per funzionare in modo efficiente e sicuro in tutti gli Stati membri. Lo stesso vale per l’IoT, che collega miliardi di dispositivi, e per le soluzioni di cybersecurity, indispensabili per proteggere dati e infrastrutture critiche.
Secondo ETSI, il mercato unico ha bisogno di un sistema normativo capace di integrare rapidamente innovazioni che arrivano dall’industria, mantenendo il marchio CE come simbolo di qualità e conformità riconosciuto in tutto il mondo. Per le telecomunicazioni, questo significa poter contare su regole stabili e condivise, che consentano a operatori e fornitori di servizi di sviluppare nuove soluzioni senza il rischio di frammentazione normativa.
Innovazione e nuove sfide regolatorie
Nel documento, ETSI evidenzia come diversi atti legislativi recenti – dal Data Act all’AI Act, dal Cyber Resilience Act al regolamento sull’ecodesign – non abbiano sfruttato appieno il potenziale del NLF. Questa scelta rischia di creare disallineamenti normativi che, per un settore come le telecomunicazioni, si traducono in complessità aggiuntive.
Il punto è chiaro: senza standard armonizzati, la crescita delle infrastrutture digitali europee potrebbe rallentare, aumentando i costi di conformità per le imprese e riducendo la capacità dell’Europa di competere a livello globale. ETSI propone dunque un approccio più coerente, in cui gli standard restino lo strumento privilegiato per tradurre gli obiettivi legislativi in soluzioni tecniche concrete.
Digital Product Passport e telecomunicazioni
Tra le novità discusse dalla Commissione figura il Digital Product Passport (DPP), un meccanismo digitale per tracciare e certificare le caratteristiche dei prodotti. ETSI riconosce i vantaggi potenziali di questo strumento, soprattutto in termini di trasparenza e riduzione dei costi di conformità, ma invita a muoversi con cautela.
Nel settore delle telecomunicazioni, il DPP potrebbe avere ricadute significative: dai dispositivi di rete agli smartphone, dalle apparecchiature per data center fino alle soluzioni per la gestione energetica delle infrastrutture. ETSI sottolinea che, perché il DPP funzioni, i dati devono essere affidabili, comparabili e basati su misurazioni standardizzate, evitando di trasformare lo strumento in un ostacolo per le aziende.
Sorveglianza di mercato e velocità di adozione
Un altro nodo cruciale riguarda la sorveglianza di mercato. ETSI riconosce la necessità di garantire controlli efficaci contro prodotti non conformi, ma mette in guardia da procedure troppo rigide che potrebbero rallentare la diffusione delle innovazioni. Nel mondo delle telecomunicazioni, dove i cicli di sviluppo tecnologico sono sempre più brevi, la rapidità di adozione degli standard è fondamentale per restare competitivi.
ETSI propone quindi di migliorare i meccanismi di valutazione della conformità, sfruttando l’esperienza dei suoi oltre 900 membri per produrre rapidamente standard affidabili. Il messaggio è chiaro: la regolazione deve tutelare i consumatori senza bloccare il dinamismo di un settore che si evolve di mese in mese.
ETSI e la transizione digitale
Oltre a rispondere sul piano normativo, ETSI ricorda il proprio ruolo nella definizione di standard per la sostenibilità e la digitalizzazione. Il comitato tecnico per l’efficienza energetica, ad esempio, lavora a soluzioni per ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture ICT, un tema che tocca da vicino anche il mondo delle telecomunicazioni.
Il position paper ribadisce che il modello di partecipazione diretta e basata sul consenso adottato da ETSI è uno strumento prezioso per affrontare le nuove sfide. Dalla sicurezza dell’intelligenza artificiale all’elaborazione dei dati, fino al quantum computing, ETSI rivendica la propria capacità di guidare processi complessi in modo trasparente, aperto e condiviso.
Un’agenda strategica per le telecomunicazioni
La revisione del NLF non è una questione astratta, ma un tema che avrà conseguenze concrete per lo sviluppo delle reti, dei servizi digitali e delle infrastrutture di telecomunicazione in Europa. ETSI invita la Commissione a preservare i principi che hanno reso efficace il modello europeo: fiducia nel marchio CE, centralità degli standard armonizzati, equilibrio tra regolazione e innovazione.
In un momento in cui la competizione globale si gioca anche sulla velocità con cui si adottano nuove tecnologie, l’Europa – sostiene ETSI – deve garantire un quadro normativo capace di sostenere l’innovazione senza sacrificarne la sicurezza e la qualità. Per il settore delle telecomunicazioni, questo significa avere regole stabili e prevedibili, in grado di trasformare l’Unione Europea in un punto di riferimento mondiale non solo per i mercati, ma anche per i valori di trasparenza, affidabilità e sostenibilità.