IL CASO

iPhone 12, in casa Apple scarseggiano i microprocessori

Aumento della domanda di silicio e pandemia da Covid alla base del problema. E intanto entrano in scena i nuovi Mac, che lasciano Intel per sfruttare tecnologie proprietarie: lancio il 10 novembre

Pubblicato il 05 Nov 2020

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Mancano microprocessori vitali per la gestione del consumi di energia negli iPhone e in altri dispositivi. E’ questa la criticità che, secondo fonti vicine alla società, Apple si trova a fronteggiare in questi giorni, con inevitabili ripercussioni sulla capacità di soddisfare la domanda del neonato iPhone 12.

Al momento non è chiaro in che modo e in che misura questo problema possa influire sulla disponibilità di iPhone durante il suo cruciale trimestre di lancio, in genere il più “trafficato”. E’ comunque possibile che i fornitori diano la priorità a Cupertino, rispetto ad altri clienti in attesa di parti di cui hanno carenza.

Per il 5G, dal 30 al 40% in più di tecnologia

Due i fattori alla base della problematica: un aumento della domanda di silicio e le interruzioni della catena di approvvigionamento dovute ala pandemia da Covid-19. Il principale produttore di microprocessori Apple, Taiwan Semiconductor Manufacturing, ha dichiarato a ottobre che gli smartphone 5G richiedono dal 30% al 40% in più di contenuto di chip rispetto al 4G. Questo, e l’incertezza causata dalla pandemia, stanno spingendo i suoi clienti a rifornirsi di componenti per paura di un loro esaurimento, soprattutto dopo che il produttore di smartphone Huawei ne ha fatto scorta massiccia prima dell’entrata in vigore delle sanzioni statunitensi, a settembre.

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Ennesimo colpo a un’industria già sofferente

L’accumulo di scorte aggrava i problemi di un’industria elettronica globale che si sta ancora riprendendo dai lockdown che hanno ostacolato le rotte di trasporto e ridotto il numero di lavoratori all’inizio di quest’anno. Si prevede che le carenze continueranno nei prossimi due trimestri.

La gestione dell’alimentazione è una questione più cruciale nell’iPhone 12, rispetto ai suoi predecessori, a causa delle funzionalità aggiuntive della fotocamera e del 5G. Apple ha recentemente lanciato quattro modelli 5G e gli analisti si aspettano una forte domanda da parte dei consumatori. Durante una recente teleconferenza con gli analisti, l’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha avvertito dei vincoli di fornitura per iPhone 12, Mac, iPad e alcuni modelli di Apple Watch, anche se non ha menzionato specificamente i microprocessori di gestione dell’alimentazione.
I problemi di fornitura per l’iPhone, in ogni caso, “non ci hanno sorpresi” – ha affermato il Ceo – perché Apple ha appena iniziato a incrementare la produzione.

Apple ha più fornitori di chip per la gestione dell’alimentazione, secondo un recente smontaggio di iFixit. L’iPhone 12 Pro utilizza un componente di Texas Instruments per controllare l’alimentazione del sistema di telecamere, insieme a un chip simile di STMicroelectronics Nv e uno di Qualcomm per il modem 5G. Ma c’è anche una parte per la gestione dell’alimentazione gestita direttamente da Apple in questo telefono: nel 2018, Apple ha infatti acquisito tecnologia e altre risorse da Dialog Semiconductor Plc per 600 milioni di dollari proprio per costruire i propri chip di gestione dell’alimentazione.

In arrivo i nuovi desktop e laptop

Intanto la casa di Cupertino  ha annunciato l’evento virtuale, in programma per il 10 novembre, in cui dovrebbe rendere pubblico l’arrivo dei nuovi Mac. L’evento di lancio inizierà alle 10 PT e sarà trasmesso in live streaming sul sito web della società. Secondo indiscrezioni, nell’occasione Apple potrebbe lanciare un nuovo desktop iMac e laptop che utilizzano chip progettati internamente. All’inizio dell’anno, infatti, Apple aveva annunciato di voler rilasciare computer Mac con i propri chip basati su ARM, invece di processori Intel.

Le vendite di Mac sono state un punto culminante per Apple durante la pandemia: nel trimestre terminato a giugno, la società ne ha registrate per 9 miliardi di dollari, un dato in aumento del 28% su base annua.

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