E’ New York la città migliore del mondo per le startup. Seguita da Tokyo, Londra, Los Angeles e Singapore. Capitali che offrono, secondo l’Innovation Cities Index 2019 stilato dal World Economic Forum, le condizioni migliori e il miglior quadro normativo per far nascere e prosperare le società innovative. Tra le prime 10 metropoli, 5 sono statunitensi: al settimo posto, dopo Parigi troviamo Chicago, Boston, San Francisco, e per finire Toronto. Vediamo le caratteristiche specifiche di ognuna:
New York, risalita di tre posizioni nell’indice, si presenta come una “centrale del business” che investe pesantemente nella “coltivazione” di oltre 7mila startup tecnologiche. Il settore hi-tech è cresciuto sviluppando talenti e competenze leader a livello mondiale nella produzione 4.0, robotica, cybersecurity e scienze della vita e della salute.
Tokyo, che scende di una posizione, viene riconosciuta come centro di innovazione leader mondiale. La megalopoli giapponese viene vista come patria della ricerca e sviluppo nel campo della robotica ed è un centro di riferimento per la manifattura 3D.
Londra scende al terzo posto dopo ave dominato la classifica. Rimane in ogni caso un importante polo attrattivo per innovatori e talenti, forte del fatto che ospita alcune delle maggiori attività delle web company: fra le altre Facebook, Apple, Intel e Google.
Los Angeles ospita Silicon Beach, comunità tecnologica con oltre 500 startup e uffici di giganti del settore affermati, come Google, Salesforce e la società madre di Snapchat. Il settore tecnologico rappresenta circa il 10% dell’economia locale e si trova su una traiettoria ascendente.
Singapore è fra le città asiatiche che esercitano attrattività maggiore nei confronti di aziende tecnologiche che vogliono entrare nei mercati dell’area Asia-Pacifico. Al suo interno, un’area di 2 ettari dedicata alla ricerca su veicoli a guida autonoma e un circuito di prova completo di semafori, fermate di autobus e passaggi pedonali.
Parigi sta rapidamente diventando fulcro tecnologico europeo, in competizione con Londra. Sono stati attivati programmi mirati ad attirare e trattenere aziende e talenti. Programmi che includono semplificazione delle imposte sul reddito e delle leggi sul lavoro, un sistema internazionale rapido di visti tecnologici e un fondo nazionale per l’innovazione da 10 miliardi di euro.
Chicago, new entry nella top 10, ha un approccio unico per attrarre e trattenere i talenti. Invece di raggruppare le nuove società tecnologiche in una “bubble” in stile Silicon Valley, le dissemina in tutta la città creando in questo modo un ecosistema che calamita nuove aziende e supporta l’integrazione di talenti.
Boston ospita uno dei settori tecnologici a più rapida crescita degli Usa: la robotica costituisce un’industria forte, così come aziende specializzate in web content e data analysis.
La Baia di San Francisco rappresenta un viva teatro per startup oltre favorite dalla presenza della sede dei più grandi giganti tech, da Google a Apple. La città è scesa di 6 posti nell’indice di quest’anno.
Toronto vanta un maxi-centro per l’Intelligenza artificiale e startup specializzate in tecnologie per settori che vanno dalla vendita al dettaglio all’assistenza sanitaria. Numerosi programmi promuovono partenariati pubblico-privato.