STRATEGIE

Trump tende una mano alla Silicon Valley: “Servono idee per America First”

Roundtable alla Casa Bianca il 6 dicembre con i top executive delle tech company. Ma mancano all’appello Tim Cook (Apple) e Jeff Bezos (Amazon). Intanto Huawei lancia un monito: “Senza di noi 5G Usa più lontano”

Pubblicato il 30 Nov 2018

trump

Il ceo di Microsoft Satya Nadella, quello di Google Sundar Pichai, il co-ad di Oracle Safra Catz, il numero uno di Qualcomm Steve Mollenkopf. Tutti “invitati” dal presidente Usa Donald Trump, insieme ad altri rappresentanti della Silicon Valley, a una riunione alla Casa Bianca in calendario giovedì prossimo, 6 dicembre. Un parterre di alto livello – spiccano per assenza il Ceo di Apple Tim Cook e quello di Amazon Jeff Bezos – che la stampa americana interpreta come segnale distensivo tra Washington e le tech company.

All’ordine del giorno alcuni dei punti più critici dello spinoso rapporto tra il governo e l’industria tech: sulle strategie dell’amministrazione Trump su commercio e immigrazione, sulle modalità di comunicazione, ma soprattutto sull’onda delle tensioni Usa-Cina che rischia di mettere in discussione il principio di “America First”.

Nel corso del panel i top manager  saranno chiamati a farsi avanti con “idee audaci” su temi strategici – dal 5G all’AI fino al quantum computing – in grado di trasformare i rapporti di forza sulle scene internazionali e in grado di “aiutare a garantire la leadership statunitense nelle industrie del futuro“, si legge nell’email spedita dalla Casa Bianca.

E proprio sulla Trade War Usa-Cina oggi lancia un monito Huawei.  “Non so se gli Usa potranno raggiungere il loro obiettivo di diventare il numero uno al mondo nel 5G senza di noi” ha detto nel corso di un’intervista alla Cnbc il presidente di turno del colosso cinese, Eric Xu, riferendosi al divieto americano all’uso di apparecchiature di Tlc Huawei nella realizzazione delle nuove reti cellulari di quinta generazione. Tenere l’azienda asiatica fuori dal mercato – ha evidenziato – determinerà prezzi più elevati sia per le compagnie di tlc, sia per i consumatori. “Huawei, leader nella tecnologia 5G, non ha l’opportunità di servire i consumatori statunitensi con soluzioni e servizi 5G, quindi il mercato statunitense è un mercato senza piena concorrenza”, ha detto Xu.

Oltre a Huawei, gli Usa hanno messo al bando anche Zte, altro fornitore cinese di apparecchiature di rete. “Senza la partecipazione dei leader della tecnologia 5G, senza una piena concorrenza, le società di telecomunicazioni dovrebbero spendere di più per acquistare attrezzature 5G per l’implementazione della rete”, ha sottolineato Xu. “I consumatori dovranno spendere di più per ottenere servizi 5G che non sono così buoni, dal punto di vista qualitativo, rispetto ad altri mercati dove sono presenti i leader del settore”.

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