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Piacentini a lavoro su “IO”: ecco la roadmap dell’app per accedere alla PA

Il commissario straordinario per l’Agenda digitale: “Siamo ancora a una versione pre-alfa”. La prossima estate via alla fase di test e nel 2022 la messa a regime. Il successo del progetto legato a doppio filo al roll out di Spid e Anpr

Pubblicato il 14 Mag 2018

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A piccoli passi verso una PA “mobile first” ovvero che mette il cittadino in grando di dialogare con gli uffici pubblici via smartphone. Il Team per la Trasformazione Digitale è al lavoro sull’applicazione “IO”, tramite la quale, ad esempio, eseguire pagamenti, gestire documenti e in generale interagire con la PA. “Siamo ancora a una versione pre-alfa”, ha spiegato il commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Diego Piacentini, intervenendo all’incontro organizzato dal Dipartimento di eccellenza sulla gestione dei dati della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Lo sviluppo dell’app richiederà tempo e diversi step: questa estate dovrebbero partire i test. Il processo di realizzazione si dovrebbe completare nel 2022.

L’applicazione rende operativo il progetto di Cittadinanza Digitale, a cui stanno lavorando ministero della PA e Semplificazione, Team Digitale e Agenzia per l’Italia Digitale. L’applicazione del cittadino rappresenta un unico pannello di controllo centrale in cui confluiranno tutte le tecnologie essenziali del nuovo “sistema operativo” della pubblica amministrazione ovvero Spid, Anpr e PagoPA.

Il successo di IO è legato a doppio filo allo sviluppo dei due progetti chiave della PA: Spid e Anagrafe Unica. Sul fronte identità digitale sono state erogate oltre 2,3 milioni di pin unici, al raddoppio rispetto allo scorso anno mentre sono – l’aggiornamento è della fine del 2017 – oltre 3850 le PA attive e 4350 i servizi erogati (un anno fa erano 3.700 le amministrazioni attive un anno fa con 4.200 servizi). L’obiettivo del Team Digitale  è 10mila amministrazioni attive entro il 2020.

Intanto Spid è pronto per il debutto europeo. Ha preso il via il percorso attuativo del regolamento comunitario eIdas che consentirà di utilizzare il Sistema Pubblico di Identità Digitale per accedere ai servizi digitali degli Stati membri.

l Regolamento europeo eIdas (electronic IDentification Authentication and Signature, Regolamento Ue n° 910/2014), definisce regole comuni che garantiscono la piena interoperabilità a livello comunitario degli strumenti per l’identificazione web dei cittadini, per quelli di firma elettronica qualificata e per altri servizi fiduciari qualificati (come ad esempio sigilli elettronici, validazione temporale, servizio elettronico di recapito).

eIdas, definendo una base normativa comune per interazioni elettroniche sicure fra cittadini e pubbliche amministrazioni, ha l’obiettivo di rafforzare la fiducia nelle transazioni online dell’Unione Europea, dando vita al percorso che porterà i servizi digitali europei ad una completa interoperabilità, dunque ad un’Europa digitalmente integrata. Rispetto ai sistemi di identificazione digitale, il regolamento prevede che ciascuno Stato membro possa notificare il proprio sistema nazionale di identificazione, fornito a cittadini e imprese, ai fini del reciproco riconoscimento.

Procede anche la realizzazione dell’Anagrafe Unica della popolazione residente: a fine 2017 avevano completato il subentro ventisette Comuni per una popolazione residente di 594.842 persone. Sono attualmente in fase di pre-subentro 958 Comuni, per complessivi 7.205.913 abitanti.

L’applicazione di Cittadinanza Digitale sarà dunque un banco di prova per sperimentare l’integrazione con le piattaforme abilitanti, fornendo un’implementazione di riferimento a tutte le PA che vogliono sviluppare servizi digitali.

Il concetto giuridico di cittadinanza digitale è stato introdotto con il nuovo Cad che dota, appunto, cittadini, imprese e amministrazioni di strumenti e servizi idonei a rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale. E tra questi spiccano Spid e Anpr, nonché PagoPA, ma anche il domicilio digitale, anch’esso normato dal Codice: si attribuisce a cittadini e imprese il diritto a una identità e a un domicilio digitale e, come conseguenza naturale, quello alla fruizione di servizi pubblici online in maniera semplice e mobile-oriented.

Il Cad battezza anche la Carta della cittadinanza digitale che sancisce il diritto di cittadini  e  imprese,  anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione  e della comunicazione di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi  di  loro  interesse in modalità digitale per garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona”.

Tutti i dettagli sul funzionamento della app e sulle tempistiche saranno resi noti in occasione di Forum PA 2018 da Piacentini e il suo Team.

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