SICUREZZA

5G a prova di privacy: Zte “promossa” dalla British Standards Institution

Il vendor cinese ha ottenuto la certificazione Iso/Iec 27701:2019 relativa ai servizi di R&D e manutenzione delle soluzioni di quinta generazione mobile. Privacy by design nel processo di sviluppo e piena compliance con il Gdpr

Pubblicato il 27 Mag 2020

Patrizia Licata

ZTE Cyber Security Lab

Zte ha annunciato di aver ricevuto la certificazione Iso/Iec 27701:2019, che copre la fornitura di servizi di ricerca e sviluppo e manutenzione delle soluzioni 5G Nr e Ume, dalla British Standards Institution (Bsi). Il processo di protezione della privacy di Zte, fa sapere l’azienda in una nota, è passato attraverso due fasi di audit e di valutazione completa.

“Concentrandosi sugli scenari fondamentali di protezione della privacy, Zte è impegnata a costruire un sistema di protezione della privacy e di conformità end-to-end, a ciclo chiuso e orientato ai processi. Il concetto di protezione della privacy è stato integrato nel processo di sviluppo del prodotto, che costituisce il nucleo della competitività di Zte”, si legge nella nota.

“Conformi al Gdpr”

Iso/Iec 27701:2019, rilasciato congiuntamente dall’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (Iso) edalla Commissione elettronica internazionale (Ieo), certifica il sistema di gestione delle informazioni sulla privacy del settore.

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Il suo scopo è quello di aiutare le organizzazioni a proteggere ed elaborare le informazioni personali in conformità, dimostrando al contempo la conformità alle leggi sulla protezione dei dati, come il Gdpr, “che è considerato il più rigoroso regolamento sulla protezione della privacy della storia”, sottolinea Zte. “Andando avanti, Zte continuerà a fornire agli utenti finali prodotti e soluzioni 5G più sicuri, affidabili e conformi e a costruire reti 5G di standard superiore in tutto il mondo”.

Come noto, l’azienda è finita nello stesso “ban” americano che ha coinvolto Huawei e che esclude i fornitori cinesi di apparati di telecomunicazione dalla partecipazione alla realizzazione delle nuove reti negli Stati Uniti e dall’approvvigionamento di tecnologie Made in Usa.

Il rafforzamento dell’R&D

Nel primo trimestre 2020 il vendor cinese ha speso in R&D 3,2 miliardi di yuan, il 15,1% del fatturato operativo, con un aumento di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le aree in cui si concentra la ricerca di Zte sono 5G e intelligenza artificiale.

Nei tre mesi terminati il 31 marzo Zte ha riportato ricavi operativi per 21,48 miliardi di yuan. L’utile netto attribuibile agli azionisti possessori di azioni ordinarie dell’azienda quotata in Borsa ha raggiunto i 780 milioni di yuan e gli utili netti, al netto di elementi eccezionali, attribuibili ai possessori di azioni ordinarie dell’azienda quotata, ammontano a 160 milioni di yuan, rappresentando una crescita anno su anno del 20,5%. L’utile base per azione è stato di 0,18 yuan.

L’impegno in Cina sul 6G

In Cina Zte guarda già oltre il 5G: il vendor ha annunciato un’alleanza con China Unicom sul 6G che ha l’obiettivo di assicurare il predominio della Cina nella prossima era delle comunicazioni mobili. L’accordo di cooperazione implica che le due aziende svolgeranno ricerca congiunta sulle tecnologie 6G e lavoreranno insieme sulla definizione degli standard della tecnologia mobile del futuro (arriverà fra il 2030 e il  2035).

Zte risponde così alle strategie di Pechino che saranno delineate entro l’anno in un progetto chiamato “China Standards 2035”, un piano quindicennale in cui la Repubblica popolare indica le sue linee guida sugli standard globali delle tecnologie mobili di prossima generazione.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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