IL REPORT

Banda larga, assist al Pil in Africa: in 10 anni crescita da 1,1 trilioni di dollari

Lo scenario fotografato nel rapporto “Digitalizzazione e sviluppo economico” del Centro Studi Tim e Assafrica. A quota 90% la copertura della rete mobile (4G al 44,3%), ma il gender gap è il più marcato del mondo. I piani di Sparkle, secondo operatore del Continente per traffico Internet

Pubblicato il 25 Nov 2021

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La banda larga ha contribuito alla crescita del Pil in Africa per un valore di circa 1,1 trilioni di dollari in quasi 10 anni, dal 2009 al 2019. Emerge dal rapporto “Digitalizzazione e sviluppo economico: il caso Africa, una valutazione empirica” realizzato dal Centro Studi Tim con il patrocinio di Assafrica, secondo cui della crescita hanno maggiormente beneficiato il Sudafrica (462 miliardi di dollari), l’Egitto (283 miliardi di dollari), la Nigeria (204 miliardi di dollari) e l’Algeria (158 miliardi di dollari). Prevale la banda larga mobile che registra una copertura pari a circa il 90% della popolazione. Ma rimane marcato un doppio digital divide: di genere e nel rapporto città-campagna.

Si prevede che i futuri investimenti per l’ampliamento della banda e connettività internazionale potrebbero portare beneficio sul Pil pro capite dell’Africa ancora maggiore, stimato dallo 0,42% allo 0,58% solo nei primi 2-3 anni successivi alla realizzazione delle nuove infrastrutture.

In Africa, Sparkle è oggi il secondo operatore in termini di traffico Internet, grazie alla sua estesa rete che corre intorno al continente e direttamente collegata all’Europa e all’Asia, e grazie ai suoi hub strategici in Sicilia e a Gibuti” dice l’ad di Sparkle, Elisabetta Romano

Africa, il ruolo di Sparkle

Con oltre 1,3 miliardi di abitanti ed un Pil di 2,3 trilioni di dollari, l’Africa è infatti uno dei più grandi mercati in crescita a livello internazionale, ha una popolazione giovane e una classe media orientata alle nuove tecnologie. Tim, grazie alla connettività internazionale offerta da Sparkle, l’operatore globale del Gruppo, sta contribuendo allo sviluppo economico dell’Africa con nuove soluzioni e servizi di data center che progressivamente arricchiranno il portafoglio di Sparkle.

A luglio 2021 Sparkle ha annunciato una collaborazione con Google e altri operatori per
costruire Blue & Raman Submarine Cable Systems, una nuova infrastruttura
intercontinentale che dall’Italia si estende fino in India, migliorando ulteriormente le
comunicazioni tra Europa, Africa, Medio Oriente e Asia meridionale.

“Con gli Ott abbiamo rapporti importanti – spiega Romano – Italia ed Europa devono avere un rapporto win win con l’Africa, soprattutto l’Italia deve avere un ruolo importante. Noi lavoriamo per connettere i continenti, ci sono fondi europei che possono aiutare questo sviluppo”, prosegue. “L’Italia – aggiunge la manager – deve diventare il naturale baricentro del trasporto dati internet. Con gli investimenti che sono ripartiti sulla parte internazionale, stiamo ipotizzando investimenti da fare in centro America, stiamo lavorando su infrastrutture importanti. Il nostro piano industriale sta pianificando investimenti in aree industriali di grande espansione”.

Occupazione e banda larga

Nelle aree connesse alla rete a banda larga mediante la fibra si registra in media un sensibile incremento dell’occupazione: dalle 22mila alle 82mila nuove persone impiegate per ogni milione di abitanti (2,2-8,2%). Un effetto maggiore per chi vive molto vicino alla rete (entro 200 mt) o in aree urbane, secondo studi effettuati negli ultimi anni a livello internazionale.

Nel periodo 2009-2019 la larghezza di banda internazionale dei Paesi africani ha registrato una crescita esponenziale, raggiungendo i 15.289 Tbps a dicembre 2019. L’analisi econometrica mostra una forte correlazione (0,78) tra la connettività internazionale pro capite e Pil. In alcuni Paesi (ad esempio Algeria, Camerun, Costa d’Avorio) la correlazione supera significativamente 0,9, indicando un’associazione molto forte delle due tendenze.

Il ruolo dei cavi sottomarini

Molti studi e ricerche recenti hanno individuato empiricamente significative evidenze del beneficio che l’arrivo dei cavi sottomarini in Africa ha generato sulla crescita del Pil pro capite: nel Sudafrica, ad esempio, ogni aumento del 10% del consumo internazionale di banda ha portato ad un aumento dello 0,15% del Pil pro capite, nel periodo tra il 1995 e il 2017.

I futuri investimenti per l’ampliamento della banda e connettività internazionale potrebbero portare beneficio sul Pil pro capite dell’Africa ancora maggiore, stimato dallo 0,42% allo 0,58% solo nei primi 2-3 anni successivi alla realizzazione delle nuove infrastrutture.

Il baricentro del traffico dati si sta spostando sempre più verso il sud del mondo – spiega ancora Romano, ricordando come solo qualche anno fa il flusso correva lungo la direttrice ovest-est, dagli Stati Uniti all’Europa. Il sistema di cavi Blue Raman Systems di Sparke e Google – che collegherà Italia, Francia, Grecia e Israele, oltre ad Arabia Saudita, Gibuti, Oman e India – atterrerà non solo a Marsiglia, ma anche a Genova. “Abbiamo predisposto la tecnologia per far arrivare molti altri cavi che ci aspettiamo arriveranno nei prossimi anni. Questo rappresenta per il sistema Paese Italia un ottimo contributo a diventare un hub Internet tra i più grandi al mondo”, ha detto Romano.

I (vari) livelli di digitalizzazione

Il continente africano è caratterizzato da livelli di digitalizzazione non omogenei, con alcuni Paesi che hanno già raggiunto un livello soddisfacente e altri che stanno recuperando terreno rapidamente: in otto Paesi (Marocco, Algeria, Mauritius, Capo Verde, Botswana, Gambia, Sud Africa, Egitto Tunisia) la percentuale di utenti internet è superiore alla media mondiale; mentre nelle Seychelles e nelle Mauritius la penetrazione della banda larga fissa risulta superiore di circa 10 punti percentuali rispetto alla media mondiale.

La percentuale di famiglie con accesso a Internet è pari al 14,3%; gli individui che utilizzano Internet sono il 28,6% mentre la penetrazione degli abbonamenti fissi a banda larga è ancora solo dello 0,5%.

Africa regina dei servizi mobile

L’Africa è un continente con una maggiore propensione all’utilizzo dei servizi di rete mobile con una copertura pari a circa il 90% della popolazione (4G pari al 44,3%). La percentuale di individui con abbonamenti alla banda larga mobile raggiunge il 32,1% rispetto alla media mondiale del 75%, ma in nove Paesi è superiore alla media mondiale.

Gli abbonamenti di telefonia mobile superano il 100% in 17 Paesi. I Paesi dell’area nordafricana registrano una penetrazione della banda larga mobile (e fissa) generalmente più marcata e questo si accompagna anche ad un Pil pro capite e un impatto economico mediamente più elevato rispetto al resto del continente. Il Sud Africa ha il più alto Pil pro capite e la maggiore penetrazione della banda larga mobile, e quindi il più alto impatto economico come singolo Paese.

Africa terra di digital divide

Persistono un divario di genere molto significativo e un divario rurale-urbano. Solo il 20,2%  delle donne utilizza Internet, rispetto al 37,1% degli uomini. Inoltre, solo il 6,3% delle famiglie rurali nel 2019 aveva accesso a Internet contro il 28% delle famiglie urbane.

Le donne developer sono una su cinque. Ma “nonostante il numero sia basso – si legge nel report – è partita la crescita di un diverso ecosistema. In via di sviluppo una serie di opportunità per le donne programmatrici, specialmente in Egitto, Marocco e Sud Africa. Man mano che l’ecosistema cresce, gli imprenditori devono sviluppare competenze trasversali essenziali per il lancio e la gestione di una startu.

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