IL PIANO

BT pronta a lavorare con Londra sulla fibra. Ma a condizioni certe

Il ceo Philip Jansen offre collaborazione al primo ministro Boris Johnson, che vuole anticipare al 2025 la copertura del paese con l’ultrabroadband. Ma servono ritorni certi sull’investimento e agevolazioni sugli scavi

Pubblicato il 02 Ago 2019

Patrizia Licata

Jansen-Philip-BT

British Telecom è pronta a soddisfare le ambizioni nel nuovo premier Boris Johnson e portare la banda ultra-larga a tutta la Gran Bretagna entro il 2025, ma solo se ci sono ritorni certi sugli investimenti. Lo ha detto il ceo Philip Jansen commentando i risultati del primo trimestre fiscale (chiuso il 30 giugno) dell’ex incumbent.

“Sugli investimenti di rete accogliamo con soddisfazione l’ambizione del governo di portare la banda larga su fibra ottica in tutto il paese e siamo sicuri che vedremo nuove misure per stimolare gli investimenti”, ha affermato Jansen. “Noi siamo pronti a fare la nostra parte per accelerare i ritmi di roll-out, in un modo che beneficierà sia il paese che i nostri azionisti, e stiamo parlando di questo col governo e con Ofcom”, ha detto Jansen.

Il primo ministro Johnson ha indicato che è necessario accelerare sul piano per la fibra ottica: gli obiettivi del governo precedente  – piena copertura in fibra nel 2033 – sono “ridicoli” e ha spostato la deadline al 2025.

BT ha nei suoi piani il roll-out della fibra a 4 milioni di edifici entro marzo 2021, ma potrebbe connetterne 15 milioni per metà 2020 se il governo e Ofcom rendono più certo il ritorno sull’investimento. Per esempio, si dovrà rendere obbligatorio il passaggio dei clienti al servizio ultra-veloce e agevolare le opere di scavo delle aziende telecom. Ofcom dovrà inoltre definire con chiarezza quale potrà essere il ritorno di BT sull’investimento (il regolatore ha un benchmark del 15%), visto che il costo dell’infrastrutturazione di tutto il paese è di oltre 30 miliardi di sterline. A queste condizioni, il piano sulla fibra ottica può essere accelerato, ha detto Jansen.

Nella trimestrale pubblicata oggi, BT ha riportato ricavi in calo dell’1% a 5,63 miliardi di sterline e Ebitda ugualmente in calo dell’1% a 1,96 miliardi di sterline. I risultati superano le previsioni del mercato, anche grazie al complesso piano di ristrutturazione e recupero della crescita intrapreso dal gruppo britannico, che ha permesso di arginare le perdite sui profitti. Gli analisti di Jefferies hanno tuttavia indicato che i risultati non sono sufficienti per ora per giustificare un upgrade sul titolo soprattutto per il calo nella divisione consumer.

“Costruire un futuro solido per BT implica essere sempre più competitivi”, ha dichiarato il ceo Jansen. “Lavoreremo con convinzione in questo senso, agendo anche sul prezzo, per rafforzare la nostra proposta verso i clienti e il nostro posizionamento di mercato”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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