STRATEGIE

Huawei, tutto pronto per il nuovo Harmony Os. Il lancio il 2 giugno

Dopo il ban Usa, la compagnia cinese punta a rendersi indipendente e a conquistare la leadership nel software: avanti tutta su cloud e intelligenza artificiale

Pubblicato il 25 Mag 2021

Patrizia Licata

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Arriva il debutto ufficiale per Harmony Os (o Hongmeng): il sistema operativo di Huawei sviluppato appositamente per sostituire Android sui suoi smartphone verrà lanciato sul mercato il 2 giugno. La guerra commerciale e tecnologica tra Stati Uniti e Cina ha infatti messo il vendor di Shenzhen nella lista nera del Commerce department americano, impedendole di continuare a usare il sistema operativo di Google.

Dopo il bando americano, deciso dall’ex presidente Donald Trump e motivato con preoccupazioni di cybersicurezza (sempre respinte da Huawei), Huawei può usare Android solo nella versione base open source, non può più ricevere supporto tecnico dall’azienda americana per i suoi nuovi modelli di smartphone e non può accedere a Google mobile services, l’insieme di servizi messi a punto dalla comunità di sviluppatori e su cui si basano la maggior parte delle app di Android.

Huawei vuole diventare “leader nel software”

Il sistema operativo Hongmeng è stato presentato da Huawei già ad agosto 2019, pochi mesi dopo l’entrata in vigore del ban americano.

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Per molti analisti il lancio dell’Os proprietario non riuscirà del tutto a rimediare ai danni causati dalle sanzioni: perdere Android vuol dire perdere tutte le popolari app di Google, anche se Huawei ha assicurato di avere un proprio vivace ecosistema di applicazioni, Huawei mobile services (Hms), e che sarebbe già il terzo più grande ecosistema di app mobli al mondo.

Ma intanto l’azienda di Shenzhen ha perso il posto in vetta alla classifica dei maggiori produttori mondiali di smartphone: secondo Counterpoint research ora è sesto e ha una quota di mercato di appena il 4% nel primo trimestre 2021 a livello globale. Sul mercato domestico Huawei è scivolata al terzo posto (16%, insieme ad Apple), superata da Oppo e Vivo.

Anche per questo il ceo Ren Zhengfei, che mantiene solitamente un profilo basso, è intervenuto nei giorni scorsi per motivare i dipendenti e chiederedi essere audaci nel portare Huawei a “guidare il mondo” nel software, spostandosi su rami di attività non colpiti dalle misure varate da Trump.

Sull’hardware, infatti, le sanzioni Usa impattano fortemente Huawei, impedendole l’accesso a componenti chiave dei suoi prodotti, a partire dai chip. Il software, ha detto Ren, “è fuori dal controllo degli Stati Uniti; qui abbiamo maggiore indipendenza e autonomia”. Il ceo ha citato il lavoro dell’azienda sul cloud e sull’Ai con il prodotto Mindspore.

L’Os Harmony è anche per smart tv, wearable e IoT

Non è chiaro al momento, riporta Reuters, se il lancio di Harmony Os per smartphone coinciderà con l’arrivo di nuovi modelli di cellulari Huawei o se il vendor si limiterà per ora ad aggiornare il sistema operativo degli smartphone esistenti.

Harmony è già stato lanciato quasi due anni fa sulla smart tv di Huawei, Honor. L’azienda cinese ha fin dall’inizio sottolineato che questo sistema operativo è adattabile a qualunque tipo di device mobile, dai laptop ai wearable fino a i device della IoT.

Anzi Hongmeng non solo supporterà tutti i nuovi device di Huawei, ma sarà messo a disposizione per i dispositivi di altri vendor.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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