IL BILANCIO

Il ban Usa non ferma Huawei, vola la trimestrale

Ricavi in aumento del 24% nel terzo trimestre 2019 per il gruppo cinese finito nella blacklist del governo Usa. Intanto alla vigilia dell’incontro con Mattarella, Trump si dice soddisfatto del golden power: “Collaboriamo con l’Italia”

Pubblicato il 16 Ott 2019

HUAWEI

La Trade War non ferma Huawei. Il gruppo cinese finito nella blacklist del governo Usa chiude il terzo trimestre 2019 con ricavi per 85,68 miliardi di dollari, con un aumento del 24,4% su base annua. Tocca quota 8,7% il margine di profitto netto. “Huawei – scrive l’azienda – continua a concentrarsi sull’infrastruttura Ict e sui dispositivi intelligenti, con un costante incremento dell’efficienza e della qualità delle sue operazioni. Questo contribuisce ad aumentare la stabilità operativa e organizzativa, consolidando le prestazioni”.

Huawei, il bilancio del terzo quarter 2019

In accelerazione lo sviluppo commerciale delle reti 5G in tutto il mondo. L’azienda ha firmato oltre 60 contratti commerciali per il 5G con gruppi globali e la produzione e le forniture della rete in fibra ottica, della comunicazione dati e dei prodotti IT sono cresciute costantemente. L’azienda ha consegnato oltre 400mila antenne 5G Massive Mimo in tutto il mondo.

Anche le vendite di smartphone aumentano: nei primi nove mesi del 2019 hanno superato i 185 milioni di unità, con un incremento del 26% su base annua.

A fine del terzo trimestre del 2019, oltre 700 città, 228 aziende Fortune Global 500 e 58 aziende Fortune Global 100 hanno scelto Huawei come partner per la trasformazione digitale.

Anche lo sviluppo del servizi cloud sta accelerando. Nel terzo trimestre, Huawei ha annunciato la sua nuova computing strategy, con Atlas 900, il cluster di addestramento all’intelligenza artificiale.

La Germania e il 5G

“Accogliamo con favore l’iniziativa adottata dal governo tedesco di creare condizioni di parità per i fornitori di reti 5G”. Lo afferma una nota di Huawei che commenta il fatto che ieri il Bundesnetzagentur, che si occupa anche di sicurezza nazionale, ha reso noto il “Catalogo dei requisiti sulla sicurezza nazionale per gli operatori del sistema delle telecomunicazioni e dei dati in Germania”. Deutsche Telekom, Vodafone, e Telefonica Deutschland – i tre operatori coinvolti nella partita – dovranno applicare standard di sicurezza avanzati negli elementi critici della rete, secondo il nuovo regolamento. I fornitori, da parte loro, dovranno essere “bollinati” come affidabili passando una serie di test di certificazione che, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbero essere effettuato dall’autorità tedesca per la sicurezza informatica, l’Ufficio federale per la sicurezza delle informazioni.

“Un mercato delle infrastrutture digitali altamente competitivo – prosegue Huawei – guiderà la digitalizzazione del settore e lo sviluppo economico digitale in Germania, offrendo servizi ed esperienze tecnologiche sempre più avanzate e vantaggiose ai consumatori. La Germania ha fissato standard di sicurezza più elevati e omogenei per tutti i fornitori. Saranno richiesti requisiti stringenti, le ispezioni saranno basate sui processi e tutti i fornitori sono ugualmente e equamente invitati a partecipare alla costruzione delle reti 5G se soddisfano i requisiti di sicurezza”.

L’ approccio “basato su fatti e norme è  di importanza esemplare per affrontare le sfide globali della sicurezza informatica. La politicizzazione della sicurezza informatica finirà solo con l’ ostacolare lo sviluppo tecnologico e il progresso sociale, senza fare nulla per affrontare le sfide legate alla sicurezza che tutti i Paesi devono affrontare. Huawei continuerà a lavorare apertamente con organismi regolatori, clienti e organizzazioni del settore per garantire che le reti mobili siano sicure”.

L’incontro Mattarella-Trump

Ma la guerra Usa-Cina prosegue. In vista della visita di domani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Donald Trump l’amministrazione americana dichiara di aver “collaborato strettamente con l’Italia, così come con altri alleati e partner, sulla grave minaccia alla nostra sicurezza nazionale, alla nostra privacy e alle nostre libertà di accettare fornitori non fidati, in particolare quelli soggetti al controllo del Partito comunista cinese, nelle nostre reti” dichiara la Casa Bianca. “E mentre guardiamo la Cina – e Huawei, in particolare – esportare la sua iniziativa Smart Cities, siamo fiduciosi che uno dei nostri più stretti alleati, come l’Italia, non voglia essere vittima di quel tipo di mercantilismo basato sul market“.

Il presidente degli Usa Donald si dice “soddisfatto” per il decreto italiano sul golden power ha fatto sapere un alto funzionario dell’amministrazione Usa.

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