IL BENCHMARK

Telco & green, la Ngmn definisce i parametri per l’ecosostenibilità delle reti

L’Alliance annuncia metodologie e Kpi con cui gli operatori potranno controllare i consumi di energia crescenti e soddisfare gli obiettivi climatici. E propone di costruire uno standard industriale

Pubblicato il 19 Gen 2022

ambiente, green

Gestire il boom del traffico dati sulle reti mobili senza che questo implichi un’esplosione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti. Con questo obiettivo la Next generation mobile networks alliance (Ngmn) ha annunciato il nuovo Global green networks benchmark, un “metro” per le telco per misurare quanto sono green le loro reti e migliorarne la sostenibilità. Il gruppo che riunisce i principali operatori mobili mondiali e i loro partner ha messo nero su bianco le metodologie e i parametri (Kpi) per un benchmark globale delle reti eco-sostenibili.

L’iniziativa fa parte del più ampio programma Green future networks e aspira a gettare le basi di un vero e proprio standard globale per l’industria delle telecomunicazioni. Gli attuali benchmark per le reti mobili si concentrano soprattutto sulla qualità del servizio e l’esperienza dell’utente finale, mentre il nuovo Global green networks benchmark intende porre l’accento sulle operazioni di rete green.

Reti green, focus sull’efficienza energetica e il clima

Gli obiettivi generali del benchmark dell’Ngmn sono di stabilire metodologie e Kpi applicabili su scala globale; definire un sistema di messa a punto globale della metodologia; e individuare le fonti di dati per la valutazione e il modo in cui ottenere tali dati.

In una prima fase il benchmark si concentrerà sugli indicatori su cui misurare i massimi livelli di sostenibilità; seguiranno poi parametri più dettagliati.

Il volume di traffico sulle reti mondiali è previsto in crescita esponenziale nei prossimi anni e mantenere piatta la curva dei consumi energetici sarà sempre più difficile per le telco e i loro partner. In più, il cambiamento climatico preoccupa gli utenti finali, che chiedono servizi sostenibili dai loro fornitori di rete.

Anche se molti operatori sono impegnati a diventare “a impatto zero” c’è ampio spazio per migliorare l’efficienza energetica delle reti e ridurre le emissioni di gas serra e la Ngmn Alliance cerca di affrontare queste esigenze con le varie attività legate alle reti green del futuro.

Un benchmark che aiuterà le telco

“Il Global green networks benchmark della Ngmn sicuramente aiuterà l’intera industria delle telco dando trasparenza in merito alla sostenibilità degli operatori“, ha dichiarato Arash Ashouriha, Svp Group technology innovation, Deutsche Telekom e presidente del board di Ngmn. “In aggiunta offre agli operatori l’opportunità unica di dimostrare la loro sostenibilità di fronte ai clienti ed essere riconosciuti per il loro impatto positivo sull’ambiente e la società”.

Agire concretamente per mitigare gli impatti sul clima è una priorità centrale per l’ industria delle Tlc, ha sottolineato ancora Ashouriha, aggiungendo, in qualità di top manager di Deutsche Telekom, che la telco tedesca “punta a far sì che ciascuno possa partecipare e connettersi su una rete green. Siamo impegnati su ambiziosi obiettivi per diventare a emissioni zero e ottimizziamo continuamente la nostra rete per assicurare la qualità migliore ai nostri clienti e al tempo stesso cercare di ridurre sistematicamente il consumo di energia”.

Eco-design, riuso e riciclo: spinta all’innovazione green

Il Global green networks benchmark è sicuramente la risposta a una forte esistenza dell’industria”, ha affermato Anita Döhler, Ceo di Ngmn. “Essere riconosciuti per la capacità di gestire le reti in modo sostenibile incoraggerà gli operatori di mobili a cercare metodi e soluzioni ancora più innovativi per implementare le loro reti in modo efficiente dal punto di vista dei consumi di energia e ad aumentare l’attenzione alla riduzione dell’impatto ambientali dei servizi E2E, per esempio con l’eco-design dei prodotti e l’adozione di nuovi modelli di business che favoriscono l’economia circolare. Questo di rimane stimolerà l’innovazione nei fornitori dell’industria”.

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