IL CASO

Facebook, fuoco incrociato negli Usa: aperta la quarta indagine antitrust

Dopo il dossier della Federal Trade Commission arriva anche l’inchiesta del dipartimento di Giustizia. Il social media nel mirino per i temi della concorrenza e le attività di M&A ma restano attivi i fronti privacy e advertising

Pubblicato il 26 Set 2019

Patrizia Licata

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Raddoppia l’indagine delle autorità federali americane contro Facebook: dopo il dossier antitrust aperto dalla Federal trade commission (Ftc) arriva anche l’inchiesta del dipartimento di Giustizia, sempre per questioni relative alla concorreza. Lo rivelano indiscrezioni riportate da Reuters. Si tratta della quarta indagine antitrust a carico di Facebook negli Usa, considerando anche quella della commissione Giustizia della Casa dei rappresentanti e quella avviata dai procuratori generali di 8 Stati.

Fuoco incrociato sull’M&A

A giugno, secondo quanto riportato dai media Usa, il dipartimento di Giustizia e la Federal trade commission hanno avviato due inchieste parallele sulle grandi tech companies dividendosi il lavoro: il DoJ indaga su Google e Apple, mentre la Ftc si occupa di Facebook e Amazon. Ora il social media è sul tavolo anche del ministero di Giustizia.

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I dettagli delle due inchieste non sono per ora noti, ma i media Usa indicano che la Ftc si sta concentrando sulle acquisizioni messe a segno dai colossi della tecnologia. Facebook, secondo i dati di S&P Global, ha comprato quasi 90 società dal 2013; le maggiori operazioni sono state quelle per l’acquisizione di WhatsApp e Instagram. Anche il DoJ ha detto che sta svolgendo indagini sull’M&A.

Le due inchieste sembrano ridondanti e il Senatore Mike Lee, presidente del panel antitrust della commissione Giustizia del Senato, ha criticato questo approccio, tanto più che anche il Congresso (tramite la commissione Giustizia della Casa dei rappresentanti) sta indagando sulle acquisizioni messe a segno dalle Big Tech per verificare possibili violazioni nella legge americana. Tuttavia la Ftc non ha esattamente gli stessi poteri del DoJ: per esempio, non può svolgere gli accertamenti nel caso di price-fixing.

La Ftc ha già multato Facebook per 5 miliardi di dollari per la violazione degli accordi sulla tutela dei dati personali degli utenti a seguito dello scandalo Cambridge Analytica. Come parte del patteggiamento, Facebook ha dovuto creare una commissione interna per la privacy che riferisce alla Ftc e produce report trimestrali.

Nei giorni scorsi il social media ha reso noto di aver rimosso decine di migliaia di app di 400 sviluppatori che non rispettavano le linee guida sulla tutela dei dati personali.

Facebook al centro di quattro indagini

Oltre alle indagini di Ftc, DoJ e commissione Giustizia della Camera, su Facebook è stata avviata un’inchiesta a livello statale guidata dal procuratore generale di New York e cui partecipano anche Colorado, Florida, Iowa, Nebraska, North Carolina, Ohio, Tennessee e District of Columbia.

La New York Attorney General Letitia James ha detto che l’inchiesta sta verificando se la condotta di Facebook ha messo a repentaglio i dati dei consumatori, ridotto la qualità della scelta per i consumatori o fatto salire il prezzo dell’advertising.

Il pressing di Trump

La scorsa settimana il ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, si è incontrato a Washington D.C. con un gruppo di senatori degli Stati Uniti e con il presidente Donald Trump per discutere delle regole per il mondo hitech e per i social media in particolare. Facebook è un osservato speciale non solo per i temi antitrust e  privacy, ma per le ingerenze straniere nella politica americana.

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