TELCO PER L'ITALIA 2020

Fedele (Zte): “Puntiamo sui territori. E sulle competenze alziamo la posta”

Il Coo VP Sales della Italia-Western Europe Region: “I nostri centri di ricerca a L’Aquila e Roma sono a servizio dell’ecosistema digitale italiano. I casi d’uso già pronti all’implementazione. Nelle università formeremo i nuovi manager del 5G”

Pubblicato il 03 Lug 2020

lucio fedele

Zte continua a investire sul 5G e a declinare i suoi investimenti sui territori, con un focus sull’Italia, scelta come lab europeo del vendor cinese. Lo ha affermato Lucio Fedele, Chief Operating Officer Vice President sales Zte Italia – Western Europe Region, intervenendo alla tavola rotonda5G the new normal: quali casi, quali soluzioni” nell’ambito del terzo appuntamento del web summit Telco per l’Italia 2020 organizzato da CorCom e Digital360.

Zte ha creduto sin da subito nell’Italia con una serie di investimenti mirati anche e soprattutto a valorizzare i territori, in primis con l’operazione l’Aquila, mentre Roma è stata scelta come sede del primo Cybersecurity Lab d’Europa dell’azienda cinese. “Zte continua a puntare sull’Italia come investimenti e come mercato“, ha sottolineato Fedele. “Il Cybersecurity Lab a Roma si occupa di progetti cybersicurezza per l’Italia ma anche per altri paesi con pieno spirito di apertura. Grazie agli accordi con il Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni) dà la possibilità a tutti gli operatori e alle istituzioni di difendersi dalle minacce alla sicurezza informatica. Anche il nostro Zirc de L’Aquila, centro di ricerca e innovazione all’avanguardia, è a disposizione di tutte le parti terze che desiderano testare nuovi casi d’uso”. I centri di ricerca Zte, ha sottolineato il top manager dell’azienda cinese, “non sono di Zte per Zte”, ma per tutti gli attori e fruitori dell’ecosistema digitale, dalla Pubblica amministrazione alle imprese e alle università.

“I casi d’uso del 5G sono innumerevoli, alcuni ancora da immaginare”, ha osservato Fedele. “E non si tratta più solo di sperimentazioni: queste applicazioni possono già essere implementate. Anche il roll-out delle reti è avanzato”, ha proseguito Fedele, “nonostante le tante complessità regolatorie. L’emergenza Covid-19 e le potenzialità del 5G hanno fatto capire che la rete è un bene primario e che è necessario portare connettività a tutti. Gli italiani non sono secondi a nessuno nell’innovare, ma spesso non riusciamo a realizzare quello che abbiamo inventato. La crisi deve aiutare a invertire questo trend; mi sembra che il DL Semplificazioni vada in questa direzione”.

Il 5G è anche fatto di competenze tecniche e manageriali: per questo nel 2020 e nel 2021 Zte porta tra le priorità l’investimento sulle persone. “Abbiamo incrementato i rapporti con le università su tutto il territorio nazionale”, ha  concluso Fedele, “perché il 5G non è solo una rivoluzione tecnologica ma dei settori verticali e dei player coinvolti e questo rende necessarie nuove competenze ingegneristiche e una nuova figura dirigenziale che chiamiamo il manager del 5G, in grado di cogliere le opportunità dei nuovi modelli di business e del nuovo ecosistema”.

 

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