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Reti Tlc senza Huawei? BT: “Ci costerebbe 7 anni di lavoro”

La telco britannica non userà la tecnologia cinese sulle reti 5G, ma il ceo Philip Jansen lancia l’allarme sulle infrastrutture esistenti. L’eventuale “rimozione” dei sistemi in uso sarebbe un salasso

Pubblicato il 11 Ott 2019

Patrizia Licata

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Rimuovere completamente i prodotti Huawei dalle reti di telecomunicazione britanniche richiederebbe sette anni di lavoro: lo ha dichiarato il ceo di BT, Philip Jansen, sull’Irish News.

Nel Regno Unito il vendor cinese non è oggetto di un divieto come negli Stati Uniti e può al momento fornire le sue tecnologie per il roll-out delle reti. Come ha fatto per anni. Tuttavia gli allarmi dell’amministrazione Usa sul presunto cyber-spionaggio cinese condotto tramite le tecnologie Huawei e il pressing di Donald Trump sul paese alleato hanno messo Londra sull’attenti e le aziende telefoniche nazionali si sono premunite.

Huawei fuori dal “core” 5G

Jansen ha spiegato che BT sta adottando misure “precauzionali” e evitando di impiegare tecnologie di Huawei nelle porzioni core della rete. In particolare, per l’implementazione delle nuove reti 5G, EE, la filiale mobile di BT, ha confermato che non userà prodotti di Huawei nelle parti core e più “sensibili”. Tuttavia Jansen chiarisce che i prodotti di Huawei sono stati usati per anni nelle infrastrutture di telecomunicazione britanniche e sostituirli con soluzioni di altri vendor richiederà parecchio tempo.

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Jansen ha anche sottolineato che è impossibile che Huawei possa mandare in tilt l’intera rete di EE. L’operatore mobile ha 19.000 torri radio e un ipotetico cyber-incidente riuscirebbe a spegnerle solo una alla volta: BT avrebbe tutto il tempo di rilevare l’attacco e fermarlo.

Jansen ha riferito di aver espresso il suo punto di vista su Huawei anche al primo ministro britannico Boris Johnson.

Pressing di Trump in vista della Brexit

Sul caso Huawei il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha aumentato le pressioni sul Regno Unito in questa delicata fase di transizione verso la Brexit, sottolinea l’Irish News. Trump ha fatto chiaramente capire a Londra che mettere al bando il vendor cinese spianerebbe la strada a un accordo commerciale Uk-Usa che soddisfa l’alleato e rimedia in parte agli impatti della complicata e turbolenta uscita dall’Unione europea.

Sul fornitore cinese finora la Gran Bretagna ha preferito un atteggiamento prudente. Il National security council ha deciso che Huawei può fornire tecnologie “non-core”(come le antenne) per la rete mobile 5G, mentre resta fuori dalle forniture di tecnologie “core”, come il software e alcune delle attrezzature per le connessioni a Internet, finché non sarà presa una decisione definitiva.

A settembre il segretario alla Difesa Ben Wallace ha assicurato che la decisione arriverà presto e specificatoche la Gran Bretagna “non permetterà che nulla possa compromettere le sue infrastrutture sensibili”. Tuttavia Wallace ha aggiunto che “il nostro parere tecnico è che esistono modi per mitigare qualunque rischio di sicurezza”. L’importante è che la Cina rispetti il fair play, giocando secondo le regole dei paesi in cui opera e adottando un comportamento leale e rispettoso della concorrenza e della proprietà intellettuale.

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