Come preannunciato dal Corriere delle Comunicazioni il Cdm di ieri non conferito le deleghe per l’Agenda digitale. A tenere banco nelle riunione l’esame del Def (Documento di economia e finanza) e il conferimento delle deleghe ai ministri senza portafoglio: Maria Elena Boschi (Riforme Costituzionali, rapporti con il Parlamento, programma di Governo), Maria Anna Madia (Semplificazione e Pubblica Amministrazione), Maria Carmela Lanzetta (Affari Regionali e Autonomie).
Per ora ancora non è stato stabilito quando il Cdm attribuirà ufficialmente della distribuzione delle deleghe, compresa quella – la deve affidare il ministro Federica Guidi – ad Antonello Giacomelli alle Tlc. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni l’idea è quella di proseguire in parallelo sul conferimento dei compiti – Agenda e telecomunicazioni – in modo da avere la squadra di governo “digitale” rodata per il semestre europeo di presidenza italiana.
L’intenzione del premier Matteo Renzi, resta comunque quella di spacchettare le competenze tra Palazzo Chigi – nel dettaglio dovrebbe essere il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio ad occuparsene – e il ministero della PA, guidato da Marianna Madia, per la parte relativa ai prcessi di informatizzazione dell’amministrazione. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni, a sua volta, la Madia delegherà il sottosegretario Angelo Rughetti.
Non è un caso dunque che nelle ultime settimane Rughetti sia andato a rappresentare il governo negli appuntamenti dedicati al digitale, a cominciare da quello organizzato dall’Anci nell’ambito di Smau Roma. In quell’occasione il sottosegretario aveva evidenziato la necessità di una regia unica a Palazzo Chigi che dirigesse le politiche per l’innovazione.
Contestualmente Renzi ha intenzione di affidare ad Agostino Ragosa il ruolo di Digital Champion – che ricopriva prima della nomina di Francesco Caio – con il compito di fare da interfaccia tra il governo italiano e l’Unione europea. Ragosa, però, non avrebbe il ruolo di commissario all’attuazione dell’Agenda. Secondo Renzi il piano non ha bisogno di commissari straordinari” dato che l’ex commissario Francesco Caio ha ben delineato la strada da intraprendere.