STRATEGIE

Zte colloca azioni per 1,7 miliardi di dollari: avanti tutta sul 5G

La vendita di titoli a investitori istituzionali cinesi finanzierà la ricerca e sviluppo sulla quinta generazione mobile. Si punta a rafforzare le attività sul mercato domestico e l’espansione in Europa

Pubblicato il 16 Gen 2020

Patrizia Licata

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Zte distribuisce nuovi titoli per finanziare l’espansione nel 5G. Il vendor cinese ha annunciato un collocamento privato di azioni di classe A con l’obiettivo di raccogliere 11,51 miliardi di yuan (1,7 miliardi di dollari) da usare per la ricerca e sviluppo delle reti mobili di nuova generazione e anche come capitale circolante.

Il vendor di Shenzhen ha pianificato l’emissione di 381,098 milioni di azioni A, circa l’8,27% del totale del capitale distribuito sul mercato al termine dell’operazione. Il prezzo è di 30,21 yuan per azione, uno sconto del 18,2% rispetto al prezzo di chiusura dei titoli A di Zte (36,92 yuan) sulla piazza di Shenzhen mercoledì, secondo le informazioni comunicate al gestore della Borsa (Shenzhen Stock Exchange).

Le azioni A, che sono soggette a un periodo di lock-up di 12 mesi dalla data del collocamento, saranno emesse verso 10 investitori terzi indipendenti, professionali o istituzionali, in Cina. L’identità degli investitori non è stata svelata e Zte ha chiarito che l’acquisto dei titoli non inciderà sulle quote di controllo dell’azienda.

Alzare l’asticella sull’R&D

“Riteniamo che la riuscita di questa raccolta di fondi eliminerà il rischio di overhang per il titolo e darà agli investitori maggiore fiducia nelle iniziative di R&D di Zte e nella conseguente potenzialità di accrescere il market share nel 5G”, ha scritto la società di brokerage Jefferies in una nota di ricerca. “Il nostro giudizio di base rimane negativo ma il prezzo del titolo nel breve termine potrebbe ricevere sostegno” da questa emissione, secondo Jefferies.

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Il lock-up di 12 mesi, in cui non si possono vendere le azioni, “dà agli investitori fiducia sulla stabilità del prezzo durante il periodo nonostante il piazzamento a un prezzo scontato”, ha sottolineato Steven Leung, sales director di UOB Kay Hian a Hong Kong. “È un voto di fiducia nelle prospettive del 5G e delle aziende attive in questo settore”. Zte ha indicato che l’operazione le permetterà di mantenere alto il livello degli investimenti in R&D, assicurare il suo vantaggio competitivo tecnologico, sviluppare i prodotti e le linee di business principali e aiutare a far crescere le quote di mercato nelle sue attività core.

Il “gigante” del 5G

Il South China Morning Post scrive che Zte è il quarto maggiore fornitore mondiale di attrezzature telecom dopo Huawei, Nokia e Ericsson. “La connazionale Huawei ha investito miliardi di dollari per le reti 5G ed è considerato il leader dell’industria”, secondo la testata cinese, “ma sta subendo la pressione degli Stati Uniti che ha vietato la vendita di tecnologie americane a Huawei per motivi di sicurezza nazionale”. Il SCMP scrive ancora che la Cina ha lanciato a novembre 2019 le sue prime reti commerciali 5G e che reti mobili di nuova generazione esistono anche in Sud Corea, Usa Australia e Uk, ma questi mercati esteri, anche messi tutti insieme, sono “infinitamente più piccoli” rispetto a quello cinese che conta oltre 1 miliardo di persone – senza contare la forte spinta del governo di Pechino per promuovere lo sviluppo e la diffusione del 5G.

Ciononostante, prosegue il quotidiano cinese, Zte sta spingendo anche per l’espansione internazionale e conta oggi 35 contratti per reti commerciali 5G. Due anni fa gli Stati Uniti hanno imposto uno stop (poi rimosso) alle attività di Zte negli Usa (come sanzione per la vendita di tecnologie a Iran e Nord Corea) che ha fortemente pesato sui conti (una perdita di 7 miliardi di yuan o 991 milioni di dollari alla fine dell’esercizio 2018); ora l’azienda ha rimesso in sesto il bilancio e prevede per l’intero esercizio 2019 un utile netto compreso tra 4,3 e 5,3 miliardi di yuan.

Nel bando Usa come Huawei

Le difficoltà negli Usa continuano perché Zte è soggetta allo stesso divieto di acquisto di tecnologie americane che ricade su Huawei. E, se un separato divieto emesso dalla Fcc sarà confermato, come Huawei non potrà partecipare al roll-out delle nuove reti 5G nelle aree rurali americane. La Federal communications commission ha infatti proposto di  vietare alle telco americane l’accesso ai fondi pubblici per il finanziamento delle reti 5G (lo Us Universal service fund) se si approvvigionano dai fornitori cinesi, negando un prezioso sostegno finanziario i piccoli operatori telecom locali. La decisione definitiva arriverà a inizio febbraio.

Zte è fortemente attiva in Italia, con un’accelerazione del business impressa fin dal 2017, collaborazioni con Wind Tre per la realizzazione della “Super rete” e sperimentazioni per il 5G.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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